I nazisti alle Canarie: alla ricerca della razza ariana

5 I nazisti alle Canarie (2)     5 I nazisti alle Canarie (3)

A metà degli anni ‘30 del secolo scorso, il Frobenius-Institut di Francoforte condusse degli scavi nelle caverne preistoriche nella Spagna settentrionale. L’interesse della Ahnenerbe (la società fondata da Himmler per le ricerche su storia, cultura e antropologia della razza ariana) si spostò sempre più intensamente verso le Isole Canarie, dove si pensava che i Guanches fossero gli ultimi rappresentanti europei dell’età della pietra, sopravvissuti fino all’età moderna.

Il fatto che spesso i Guanches avessero pelle chiara e capelli biondi, portò i Nazisti a credere che fossero collegati ai primi ariani, e molti erano gli autori che pensavano esistesse una patria originaria da qualche parte, sotto l’Atlantico. Rinomato esperto veniva considerato all’epoca il Dottor Dominik Woelfel, che possedeva un’ampia raccolta di materiali. Woelfel sosteneva che i Guanches sarebbero stati discendenti del biondo uomo di Cro-Magnon, che si sviluppò inizialmente nel Nord Africa. A partire dal 1939, la Ahnenerbe cercò di appropriarsi dei materiali di Woelfel per i propri scopi. 

Nello stesso periodo venie organizzata una spedizione alle Canarie, guidata da Otto Huth e dal cognato, l’orientalista austriaco Otto Roessler. Con la pubblicazione del saggio “Die Gesittung der Kanarier als Schluessel zum Indogermanentum” (La civiltà dei Canari come chiave interpretativa dell’Indo-Germanismo) Huth aveva già approfondito le proprie conoscenze sugli abitanti delle Canarie ed era suo interesse sostenere le ricerche di Roessler. Ma non ottenne i risultati sperati, perché la spedizione venne annullata:

di lì a poco sarebbe scoppiata la guerra. Nel 1941 Roessler divenne direttore del reparto di ricerca sulle Canarie della stessa Ahnenerbe. Anche il collega e co-fondatore della Ahnenerbe, Hermann Wirth, dimostrò un appassionato interesse per le Isole Canarie.

Se veramente il primo ariano (der “Ur-Arier”) si trovava da qualche parte in fondo all’Atlantico, molto probabilmente i suoi discendenti avevano vissuto nelle isole spagnole davanti all’Africa. Lo stesso Himmler credeva che in Spagna risiedessero le origini della superiorità razziale e della vita eterna. Nel 1940 il gerarca visitò il monastero benedettino di Montserrat, dove pensava fosse conservato il Sacro Gral. Himmler era convinto che Gesù Cristo fosse di discendenza ariana. Nel sacro calice credeva fossero presenti forze inspiegabili che avrebbero condotto la Germania alla vittoria della guerra mondiale, come anche raffigurato nel film “Indiana Jones e l’ultima crociata”. Il fascino che i Nazisti subivano per le Canarie non derivava solamente dalla posizione delle isole, ma aveva delle ragioni scientifiche. Franz von Loeher, nell’opera “Los Germanos en las Islas Canarias” del 1886, affermava la presenza di popolazioni germaniche nelle isole, i Vandali, e conseguentemente l’impero germanico avrebbe avuto diritto a rivendicare l’occupazione delle Canarie.

Dieci anni più tardi, anche gli autori Felix von Luschan e Hans Meyer affermarono che nell’epoca preistorica popolazioni indoeuropee, in stretta relazione con la razza ariana, avevano abitato le Canarie. Il razzismo, come teoria scientifica, si diffuse a partire dal XVII secolo fino alla fine della seconda guerra mondiale. Si serviva di discipline complementari come l’antropologia fisica e la craniometria per sostenere le tesi relative ad una inferiorità o per contro superiorità di alcuni gruppi umani rispetto ad altri (fonte: wikipedia), e porre quindi le basi per la cosiddetta “scienza delle razze umane”.

Questa scienza venne formalmente denunciata nella prima dichiarazione che si appoggia all’antirazzismo e fatta dall’Unesco nel 1950 intitolata The Race Question (Dichiarazione sulla razza, Unesco 1950).

Oggi sappiamo che le razze umane, scientificamente, non esistono e che lo stesso concetto di “razza”, non ha alcun fondamento scientifico.

Francesca Passini

Sitografia: abc.esatlantisforschung.deforsite-verlag.dediepresse.comwelt.dewikipedia.it