Tenerife l’isola di Polifemo?

Tenerife l’isola di Polifemo? È un’ipotesi per niente birichina! Basta considerare il significato complesso dei miti antichi,che erano insieme favole,racconti immaginifici,insegnamenti morali e religiosi,ma anche trasmissioni in codice di fatti realmente accaduti; bisogna anche considerare che i miti omerici e,soprattutto l’Odissea,rielaborano racconti e notizie di civiltà marinare precedenti come quella fenicia,micenea,cretese e persino egiziana.

Si trattava di celebrare con fantasia esagerata la scoperta di nuove terre e nuovi popoli,ma nascondendtenerife-polifemo-2o o semplicemente alludendo al tracciato delle rotte per il loro incalcolabile valore commerciale;per questo il viaggio di Ulisse è pieno di insidie,di maghe,di mostri,di perfide divinità,di naufragi, tempeste,orride manifestazioni della natura,pericoli in definitiva che ne “sconsigliavano” la ripetizione agli eventuali concorrenti!

Vediamo di che si tratta in concreto. Ulisse ha appena abbandonato la città di Troia; è arrivato con le sue dodici navi al sud del Peloponneso (è quasi a ridosso del Capo Malea), quando una TEMPESTA (primo messaggio in codice) lo scaglia dopo 9 giorni(un altro codice)sulla terra dei MANGIATORI DI LOTO; Ulisse sta illustrando le sue peripezie alla corte dei Feaci ed ha tutto l’interesse di fare del vittimismo e,soprattutto,di nascondere le vere intenzioni di un viaggio che doveva avere sicuramente natura mercantile; che la tempesta duri nove giorni significa che la navigazione è stata molto lunga,tanto da sconfinare nelle acque “del mare tenebroso”…insomma nell’Atlantico!

Seguiamo Ulisse:arriva sulle coste atlantiche dell’attuale Marocco dove popoli masticatori di piante tenerife-polifemo-1“allucinano”alcuni suoi compagni che praticamente perdono la memoria(si intende facilmente che in questo territorio “circola molta droga”); Ulisse prontamente va a recuperarli e salpa verso un arcipelago che sta proprio di fronte al paese dei Lotofagi(mi sembra naturale pensare alle Canarie,no?);qui Omero ci dice che si tratta della terra dei CICLOPI,giganti corpulenti con UN SOLO OCCHIO in mezzo alla fronte;e ci imbattiamo in un altro strabiliante codice:un solo occhio non può significare altro che il cratere di un’isola dominata da UN VULCANO GRANDE!!!

Ulisse,greco o fenicio o cretese che fosse,era arrivato…a Tenerife!

Questa ipotesi si vede rafforzata da un’altra seria considerazione, e cioè dalle caratteristiche di vita dei ciclopi che coincidono quasi perfettamente con quelle dei Guanci (le popolazioni indigene delle Canarie “riscoperte” dai genovesi nel basso medioevo); vediamole queste coincidenze:

-i Ciclopi(come i Guanci)non hanno navi “di rossa prua”, nè sanno come costruirle;

-Polifemo (come un Guance) vive in una grotta;

-nella grotta di Polifemo (come in quella guance)troviamo capre e pecore;

-Polifemo è gigantesco (ma anche i Guanci erano alti e robusti per l’epoca);

-Polifemo è (come i Guanci) un autentico pastore; infatti, nella grotta, i compagni di Ulisse possono ammirare i formaggi, i maiali e i capretti;

-Polifemo, quando ritorna col suo gregge, fa esattamente quello che faceva un pastore guance(porta legna secca, spinge dentro polifemoil bestiame, chiude l’antro e subito si mette a quagliare una parte del latte). Ulisse lo ubriaca facilmente col suo vino(anche qui troviamo un’altra coincidenza costituita dal fatto che anche i Guanci non bevevano vino,come ci riferisce Boccaccio nel suo opuscoletto in latino “De Canaria”), lo acceca e se ne scappa col bestiame; Polifemo gli scaglia autentiche rocce(due codici:

1)attenti,i Ciclopi sono esperti nel lanciare pietre(esattamente come i Guanci!);

2) attenti,l’isola può franare lungo le coste per terremoti o altro,per cui è preferibile navigare al largo).

Nella beffa finale di farsi chiamare “NESSUNO”, altro codice: è gente sempliciotta, con un buon vino te la compri e ci ricavi benefici in uno scambio disuguale. La sorpresa più grande arriva giusto a questo punto! Ed è ciò che ci fa entusiasmare all’idea che sia proprio Tenerife l’isola di Polifemo!

Spalanchiamo tutta la nostra attenzione: Ulisse abbandona la terra dei Ciclopi e dove si dirige? Ci aspetteremmo che ritorni indietro e, lungo le coste del Marocco, risalire l’Atlantico per ritornare nel Mediterraneo; ma non è cosí!

Punta verso l’isola di EOLO, il dio dei venti; cioè punta paradossalmente al largo, ben addentro nell’oceano in una rotta a dir poco pazzesca per quei tempi!E che cosa ci va a fare? A farsi regalare da EOLO (dopo averlo intenerito come al solito con le sue disgrazie) l’OTRE DEI VENTI!!!

Ulisse è andato in direzione nordovest, partendo da Tenerife, per RACCOGLIRE I VENTI ALISEI OCCIDENTALI, l’unico modo per aggirare la barriera degli Alisei del nordest (quasi costanti sulle Canarie tutto l’anno) e l’altra barriera costituita dalla Corrente del Golfo che scende raffreddata dall’Inghilterra fino alle Canarie parallelamente alla costa africana.

Una rotta rivoluzionaria del mondo antico che forse conoscevano i Cretesi e sicuramente i Fenici, ma che andava gelosamente custodita nella veste mitologica di un generoso dio dei venti!

RACCOGLIERE GLI ALISEI OCCIDENTALI, ecco il codice che si nasconde nell’otre dei venti del dio EOLO! Ricordiamoci che lo stesso Colombo potè ritornare dal “Nuovo Mondo”grazie a questi venti e che nella ricerca di tali venti forse i Fenici (sicuramente i Cartaginesi )scoprirono MADEIRA (e le Azzorre?).

La rotta l’abbiamo finalmente decodificata:dal Mediterraneo si scendeva giú approfittando degli Alisei di nordest e della Corrente del Golfo e,all’altezza piú o meno dell’attuale ESSAOURIA(antica Mogador)si puntava verso le Canarie(non era questa rotta quella della PORPORA di cui ci parla PLINIO IL VECCHIO nella sua Historia Naturalis?);per poter ritornare nel Mediterraneo,bisognava prendere il largo nell’oceano profondo verso MADEIRA e da Madeira(dopo essersi riforniti)rientrare nel Mediterraneo grazie agli Alisei occidentali;infatti Ulisse,con i venti di EOLO,sta quasi per toccare ITACA,ma…un’altra TEMPESTA lo riporta da EOLO!!!

Qui il codice è trasparente:conviene,una volta in MADEIRA,ritornare alla base(ricordiamo che la navigazione antica avveniva da marzo-aprile fino a settembre-ottobre)per poter ripartire con la nuova stagione per un altro viaggio e un’altra rotta;infatti,puntare direttamente su Madeira dal Mediterraneo significava questa volta percorrere la rotta atlantica del gelido nord,alla ricerca dello stagno;si delineano cosí,nei miti omerici,due rotte ben definite dalla direttrice Mediterraneo-Madeira:la rotta per il sud alla ricerca di ossidiana o di coloranti naturali della porpora e quella per il nord alla ricerca dello stagno e altri minerali.

Enigmatico e veramente interessante risulta il discorso sull’ossidiana che tenterò in un altro articolo;per ora ci basta aver prospettato un’ipotesi poco peregrina e sicuramente affascinante sulla possibilità che la “nostra”Tenerife altro non sia che la mitica isola dello sfortunato Polifemo,il cui profilo disegnato in una roccia guarda stupefatto sui bordi “de los acantilados de LOS GIGANTES”.

Gianni Galante

© Riproduzione riservata