Scenografie a cielo aperto. Adeje: Plaza de España e museo sacro

Scenografie a cielo aperto. Adeje: Plaza de España e museo sacro

Il contesto
La cittadina di Adeje fin dal 1995 ha realizzato un piccolo museo di arte sacra, con donazioni locali, ospitato adeje-plaza-españa-tenerife
nella piccola cappella dell’ex convento francescano, circondato da un paesaggio suggestivo: la gola naturale chiamata
Barranco del Infierno


Il centro storico di Adeje è costruito proprio sul bordo occidentale di questo profondo burrone. La Plaza de España, il centro rappresentativo della città, si trova ai margini del precipizio. Chiusa tra il Comune a sud e la Chiesa di Sant’Orsola a nord, la piazza non occupa una posizione centrale nella città.


Questo è il risultato della geografia del luogo, che ha sempre bloccato lo sviluppo di Adeje in direzione est. adeje-plaza-españa-tenerife2
Con il concorso bandito nel 2006 il Municipio di Adeje si pone l’obiettivo di ampliare la piazza antistante la chiesa, qualificandola non solo come luogo significativo per l’identità collettiva degli abitanti, ma anche come polo di attrazione per i visitatori al fine di promuovere l’attività commerciale e culturale del circondario. Il concorso si prefigge anche di individuare un luogo adeguato dove collocare il nuovo edificio che ospiterà la collezione di arte sacra.

Il progetto
Il progetto vincitore si compone di due elementi distinti: da un lato la costruzione del nuovo Museo Sacro di Adeje e dall’altro la ristrutturazione e l’ampliamento di Piazza di Spagna, sfruttando la posizione scenografica per offrire alla città una piazza panoramica e una torre che funge da belvedere.

Il Museo occupa lo spazio proprio sul bordo del barranco, come se volesse proiettare il suo confine virtuale adeje-plaza-españa-tenerife3
verso l’abisso. La maggior parte della costruzione si sviluppa a livelli sotterranei. A livello stradale sono visibili solo la torre e la caffetteria. Sotto si apre il vestibolo che conduce al museo attraverso una terrazza coperta che incornicia la gola. Il bordo della copertura della terrazza, insieme al campanile, al tetto della caffetteria e ai parapetti del percorso pedonale si uniscono in una interazione di superfici piane in calcestruzzo che individuano la nuova prospettiva verso il
barranco. Al di sotto del livello di accesso, lo spazio espositivo è costituito da ulteriori due piani, completamente interrati e illuminati da una luce zenitale  che entra da due pozzi di luce. Uno di questi pozzi di luce è la stessa scala che porta fino alla cima del campanile, mentre l’altro è un grande apertura sul lato nord dell’edificio.

 

La Piazza invece aumenta di due volte e mezzo rispetto alla preesistente, dando origine ad una scenografia permanente e ad uno spazio sottostante destinato a uffici comunali.
L’accessibilità alla piazza è migliorata, così come anche il rapporto dello spazio con i suoi elementi di delimitazione. Sul lato settentrionale, la pavimentazione si ripiega in una ampia scalinata che conduce fino
alla facciata della chiesa di Sant’Orsola. Sul perimetro orientale, scende gradatamente verso la gola,
rendendo così possibile una visione totale, senza nulla che ostacoli la vista. Sul bordo meridionale, una
serie di gradinate allineate con la facciata del Comune collegano la piazza con il livello più basso del
percorso pedonale che costeggia il bordo del precipizio.

I materiali
Il progetto del Museo Sacro e della Piazza di Spagna si integra nel paesaggio grazie ad un attento uso dei adeje-plaza-españa-tenerife4
materiali: l’involucro di cemento armato e la pavimentazione di pietra basaltica nera disegnano un percorso dove assumono importanza anche gli effetti di luce/ombra, come se l’edificio volesse sprofondare nella golasu cui si affaccia

Considerazioni
Purtroppo, l’inizio della crisi ha ritardato l’apertura del museo, non ancora accessibile. D’altro canto però la piazza ora è sufficientemente grande da contenere fiere, mercati, concerti e cerimonie. Ha inoltre guadagnato prestigio grazie al belvedere impressionante che porta la parte vecchia di Adeje in relazione con il paesaggio naturale in cui è inquadrata, migliorando al contempo l’aspetto che il centro storico offre sul Barranco del
Infierno
.

Premi
2006: Primo Premio per il Concorso di Idee del Museo Sacro e Piazza di Spagna
2012: Finalista al Premio Europeo dello Spazio Pubblico Urbano
2012: Vincitore del premio WAF (World Architecture Festival) a Singapore: categoria “Vecchio e Nuovo”
Progettista: Fernando M. Menis
Località: Adeje, Tenerife.
Struttura portante: cemento armato Materiali: calcestruzzo, pietra basaltica
Fonti bibliografiche e delle fotografie:
www.reharq.es
www.menis.es

a cura di Elena Borioli

22.02.2015

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