Il Real Casino di Tenerife compie 180 anni

Il Real Casino di Tenerife compie 180 anni

Nel 1840, cinquantadue commercianti e proprietari terrieri di Santa Cruz de Tenerife fondarono il Centro del Lectura y Recreo, la prima società ricreativa e culturale di questa città, dove i soci festeggiavano raduni, leggevano giornali e opere letterarie, o partecipavano a giochi consentiti dalla legge. Questa iniziativa, realizzata in una cittadina di 8.227 abitanti, dove le manifestazioni di carattere culturale erano minoritarie e l’80% degli abitanti analfabeta, mostrava i sintomi di una crescita economica e sociale che cominciava ad avere, anche perché era stata appena nominata capitale della provincia única de Canarias (1822-1927), dove si trovava la Capitanía General ed il porto più importante dell’arcipelago.

Nel 1860, a vent’anni dalla fondazione, quando Santa Cruz, con 14.000 abitanti, era appena stata dichiarata città, i suoi 200 soci decisero di affittare il soppalco dalla Casa Villalba, situata al nr. 11 di questa piazza, anche se con accesso dalla calle La Marina nr. 1, perché la porta che sporgeva sulla piazza era utilizzata dall’Hotel Internacional, che occupava i piani superiori dell’edificio.aniversario del Real Casino de Tenerife

L’entrata all’edificio trasmette l’aurea che il Real Casino ostenta in questa città. La Hall è arricchita da una grande opera in olio su tela, appesa alla parete, del pittore José Aguiar García, intitolata “Alegoría del mar y la Tierra”. Dalla Hall, di altezza tale da permettere l’esistenza di un soppalco, l’accesso alle diverse dipendenze della società si distribuisce attraverso due ascensori e una grande scalinata d’onore, di traccia imperiale.

Il Real Casino è sempre stato aperto a manifestazioni culturali e ricreative che si celebrano in città, motivo per cui nelle sue dipendenze si svolgono cicli di conferenze, audizioni musicali, esposizioni artistiche, presentazioni di libri, etc. La sua biblioteca, con oltre 10.000 volumi, dispone anche di riviste, pubblicazioni e periodici, anche in lingua inglese.

Foto:ABC, M. Díaz Febles