Per gli amanti del “trekking” la Rambla de Castro a Los Realejos

Per  gli amanti del “trekking” la Rambla de Castro a Los Realejos

Due chilometri di percorso, quarantacinque ettari di bellezza per  gli amanti del “trekking” tra le palme a livello del mare: è la Rambla de Castro a Los Realejos, al nord di Tenerife.

É risaputo che l’isola ha paesaggi naturali ricchi di fascino. Un sentiero lungo la costa, LOS-REALEJOS-RAMBLA-CASTRO (6)un importante spazio protetto di interesse storico – culturale della geografia canaria ( il 50% del territorio delle isole Canarie é spazio naturale protetto).

Un luogo unico, suggestivo, dove lasciarsi sorprendere dall’esuberante bellezza di una  natura a testimonianza di antiche formazioni che attraggono per singolarità ed endemismo.Ci si addentra in un terreno di pietre che si alterna a quello di terra e a quello più piano. Piantagioni di banane,  palmeti,  ricche LOS-REALEJOS-RAMBLA-CASTROtenute , quindi non solo natura ma costruzioni come la Tenuta de Castro, nei secoli passati  luogo di attacchi pirateschi.

Alla fine della conquista dell’isola nel XVI questi terreni furono ereditati dalla famiglia de Castro. Don Fernando de Castro si dedicò soprattutto alla coltivazione della canna da zucchero e della vite. Nel 1530 con la crisi del mercato, i vigneti furono completamente sostituiti da canneti data la ricchezza di sorgenti. La Gordejuela,  datataLOS-REALEJOS-RAMBLA-CASTRO (5) 1903: un’opera che segna una svolta per la difficile orografica del terreno.

Qui infatti fu installata la prima macchina a vapore dell’ isola con l’obbiettivo di utilizzare le acque e dare forza motrice ad un mulino e trasportare fino ai campi coltivati a banane. L’acqua assai abbondante in questo spazio protetto garantiva  che questo luogo fosse il più verde, fecondo e ricco di tutta l’isola.

La vegetazione che  cresce su queste scogliere,  oltre ai palmeti,  è composta da specie LOS-REALEJOS-RAMBLA-CASTRO (2)adattate per vivere in condizioni avverse: 

la tabaibal- cardonal (euphorbia canarienses) e il drago (dracaena draco),  simbolo vegetale per eccellenza delle Canarie.

Varie le specie di lucertole  e la quantità di uccelli marini  come la berta maggiore che nidifica nelle pareti delle scogliere o sugli isolotti. LOS-REALEJOS-RAMBLA-CASTRO (3)

Arrivati  sul poggio si può contemplare tutto il paesaggio.

Qui si erge l’Eremo di San Pedro,  del XVII  sec., che custodisce all’interno un esempio di barocco isolano raffigurante l’Apostolo.  E ancora il Forte di San Fernando, fortezza difensiva  del XVIII sec., nel 1808 dotato da  Agustin de Bethancourt y Castro di ben cinque cannoni dei quali ne rimangono solo tre.

Tale costruzione si deve soprattutto alle condizioni di insicurezza in cui si trovano le acque costiere  per la presenza di pirati che assaltano le imbarcazioni dirette in Spagna. Ma sono le spiagge vergini, sconosciute ai più, ad attrarre chi le raggiunge: Playa Socorro,  Playa de la Fayana,  di sabbia nera, la più segreta e spettacolare dell’isola. Playa de los Roques, ideale con la bassa marea e la Playa de Castro con cascata di acqua dolce,  una delle più singolari.

E una volta raggiunta una di queste spiagge ci si lascia alle spalle quello che puó essere definito un vero eden che si estende fino al mare.
Paola Nicelli

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