L’IMPRONTA ITALIANA A TENERIFE: La Casa Fuerte di Adeje

L’IMPRONTA ITALIANA A TENERIFE: La Casa Fuerte di Adeje

A Tenerife, nel centro del paese di Adeje si alzano i resti della casa fortificata intorno alla quale girò la vita della città per un periodo di ben trecento anni.

Il 9 Aprile del 1902, un terribile incendio, forse doloso, distrusse quasi totalmente l’edificio più importante di Adeje. Dopo l’incendio rimase poco, solo i muri della cucina principale e il portone d’ingresso, ma nel momento del suo massimo splendore, verso il 1766, la Casa Fuerte era costituita, oltre che dalle torri fortificate, anche da diverse dipendenze distribuite intorno ad un patio quadrato centrale. Cortili e portici, granai, abitazioni dei signori e della servitù, sale di servizio, cucine, sale da pranzo, dispense, cantine, laboratori artigiani…..e a nord le piantagioni di canna da zucchero, motivo principale dell’esistenza della casa-fortezza.

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Nelson Díaz Frías, nella sua opera La historia de Adeje del 1999, afferma che l’edificio “si trasformò (…) nell’arco di trecento anni nel centro politico, economico e sociale della giurisdizione di Adeje, così come nel simbolo di tutta un’epoca per gli abitanti di Adeje e i forestieri: quella del potere della signoria della famiglia Ponte.

E la storia della casa-fortezza è anche la storia delle generazioni di questa famiglia.adeje-casa-fuerte-ponte-tenerife-genovese Il mercante genovese Cristóbal de Ponte, che aveva finanziato la conquista dell’isola di Tenerife, ricevette da parte del conquistatore Fernández de Lugo terreni e sorgenti per destinarli alla coltivazione della canna da zucchero. A suo figlio Pedro de Ponte y Vergara si deve la costruzione della Casa Fuerte intorno al 1556 dopo la sua richiesta rivolta al Re di poterla utilizzare come fortino di difesa davanti ai successivi attacchi pirata.

Pedro de Ponte fin dal principio fondò il suo potere su un’economia basata nella coltivazione e trasformazione dello zucchero, nelle piantagioni di sua proprietà.

Per trovare la manodopera necessaria non ebbe scrupoli a mantenere relazioni commerciali, più o meno clandestine, con il corsaro inglese John Hawkins, grazie al quale introdusse schiavi africani per lavorare nelle piantagioni.

Ma Pedro Ponte aveva un altro obiettivo, per realizzare il quale la Casa Fuerte giocava una carta importante. Convertire Adeje in un territorio di sua giurisdizione. Pedro Ponte non raggiunse il suo scopo, però un suo discendente acquistò dal re la signoria nel 1655 e nel 1666 fu nominato Marchese di Adeje.

La popolazione della città, composta da aborigeni, schiavi negri, coloni e altri lavoratori liberi, divenne totalmente dipendente dall’autorità della famiglia Ponte.

Nel 1664, Mariana de Ponte Castilla si sposò con Diego de Herrera y Guzmán, conte de La Gomera e signore di El Hierro, il che permise alla famiglia di allargare il titolo. Nel 1776 morì senza eredi l’ultimo marchese.

La Casa Fuerte fu dichiarata Bene di Interesse Culturale nel 2007.

A cura di Elena Borioli

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Bibliografia e illustrazioni: loquelaspiedrascuentan.blogspot.com.es adeje.es