LA ISLEÑA, TRADIZIONE DI PASTA PRODOTTA NELLE ISOLE CANARIE

L’azienda famigliare ubicata ad Arucas dal 1890 riempie le dispense delle case dell’Arcipelago.

La Isleña è sinonimo di pasta e cioccolato, una tradizione che la famiglia Megías porta vanti da 126 anni, adattandosi all’evoluzione della domanda senza tradire le sue radici originali: un impegno nei confronti del consumatore canario che nel 1901 le valse il titolo di fornitore della Casa Reale.

Nel 1870 Gabriel Megías Santana fondò nel pieno centro di Arucas una piccola impresa che andava sotto il nome di Molinería de Gofio; solo parecchi anni più tardi prese il nome de La Isleña. Dopo 33 anni il suo successore Gabriel Megías Fernández abbandonò l’antico mulino di gofio incentrando la produzione sul cioccolato e la pasta alimentare.

Oggi La Isleña è leader in tutto l’Arcipelago nel settore della pasta: pasta corta o maccheroni (fusilli, stelle, conchiglie…) e pasta lunga (tagliolini e spaghetti).

La Isleña è anche nota al pubblico canario per il suo cioccolato. Tuttavia La Isleña è nota al pubblico canario anche per il suo cioccolato in tutte le sue varianti: le tavolette, Islacao cacao istantaneo e Islacao con Gofio. In 126 anni l’impresa è riuscita a consolidarsi sul mercato come leader di vendita nel settore.

I suoi 50 impiegati lavorano per la grande famiglia che è diventata La Isleña e questo è uno dei suoi maggiori punti forti, poiché sono loro che meglio ne conoscono il funzionamento e sanno apportare gran parte delle proposte volte a migliorare i prodotti.

Come si fabbrica la pasta La Isleña? Le principali materie prime sono la semola di grano e l’acqua. Ogni giorno la fabbrica riceve la prima in contenitori di 22.000 chili, che vengono immagazzinati per essere utilizzati nelle tre linee di produzione di cui dispone l’azienda, una per la pasta lunga e due per la pasta corta in tutte le rispettive varianti.

Amalgamando la semola con acqua si ottiene un impasto di consistenza elastica che permette di dare alla pasta la forma richiesta a seconda del prodotto che si va a realizzare. Ciò avviene mediante una trafila specifica per ogni tipo di pasta attraverso cui l’impasto viene fatto passare, per poi essere tagliato in base al prodotto finale desiderato.

Quindi viene fatto essiccare passando attraverso diversi tunnel in cui rimane da sei (per la pasta corta) a tredici ore (per la pasta lunga) finché non raggiunge il livello esatto di umidità e la sua stabilizzazione. Infine, l’ultimo passo è la catena di confezionamento. Uno degli ultimi passaggi è la stabilizzazione, nel caso della pasta corta, prima di passare alla catena del confezionamento.

Quattro linee sono dedicate a questa funzione: una per la pasta lunga e tre per la pasta corta; ogni minuto vengono confezionati 50 pacchetti da 500 grammi e 90 da 250 grammi, per un totale di 22.000 chili al giorno. Ora il prodotto è pronto per lo stoccaggio e la distribuzione perché, come ogni giorno, le famiglie canarie possano profittare di prodotti di qualità con la garanzia di una produzione elaborata interamente nelle Isole.

L’immagine storica mostra la preparazione della pasta nel XIV secolo, Italia settentrionale. Dal Tacuinum Sanitatis della Casanatense di Roma.

Tradotto dalla redazione, tratto da canariasenhora.com di Adrián Jerez Foto:Iris Alemany.

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