Il Drago canario

Il Drago canario. Il Drago millenario è sempre stato simbolo e icona della botanica endemica delle Isole Canarie, soprattutto di quelle centrali, Tenerife, Gran Canaria e La Palma. In misura minore a El Hierro e La Gomera.

Di fatto, visitatori illustri delle Canarie hanno descritto e dipinto il drago in Drago de Icodmodo speciale, come nel caso di Alexander von Humboldt e Marianne North. Il naturalista tedesco, menzionando l’esemplare di Franchy a La Orotava, quando si dirigeva a piedi verso il Teide, nel 1799, e la pittrice britannica mentre dipingeva nei giardini di Mr Litte, oggi Sitio Litre, nel Puerto de Orotava, nel 1875.

Ci sono altri magnifici esemplari del drago, come quello a Icod de los Vinos, Los Realejos, La Orotava, Tacoronte e La Laguna come ce ne sono anche nei comuni dell’isola di La Palma, Garafía e Breña Alta, ad Alajeró (La Gomera), e a Santa Brígida (Gran Canaria), dove una nuova specie venne scoperta alla fine del XX secolo, chiamata poi Dracaena tamaranae.

Poco a poco sono aumentate le conoscenze su altri tipi di drago che crescevano sulle coste atlantiche del Marocco, Dracaena draco ajgal e su isole come quella di Socotora, nello Yemen, la sottospecie Dracaena cinnabari, che tanto entusiasmarono il professor Don Luisi Ceballos, e il biologo palmero Arnoldo Santos.



L’interesse delle autorità canarie nell’avvicinare i valori della natura alle coscienze dei cittadini ha portato all’approvazione di una legge territoriale, promulgata nel 1991, che ha stabilito i simboli naturali di ogni isola.

Nel caso di Tenerife è stato scelto come simbolo vegetale il Drago (Dracaena draco), una specie endemica, alberiforme, vistosa e spettacolare, che cresce nelle zone intermedie delle isole. Con tronco ramificato e numerose braccia che si diramano Drago de Icod (2)dal tronco iniziale. I frutti sono piccoli e rotondi, di color arancia. Le foglie sono lineari fino a mezzo metro circa di larghezza. La linfa è di color rosso quando si secca e veniva utilizzata nella medicina aborigena come “sangre de drago”.

Il drago, attualmente, è sulla bocca di tutti, perché l’amico Alvaro Fajardo, assieme ad altre persone, è riuscito a far avviare una pratica tecnico-politico-amministrativa per far dichiarare il Drago di Icod de Los Vinos come Bene Naturale del Patrimonio Mondiale.

Da tenere presente che proprio lo scorso mese di 220 anni fa, Humbolt soggiornava alle Canarie (La Graciosa e Tenerife), motivo per cui l’Asociación Cultural Humboldt (ACH) di Tenerife ha evocato la visita di Humboldt al Drago de Franchy presso La Orotava nel 1799.

La redazione

Foto Alessandro O.

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