El Corte Inglés: il gigante dell’economia spagnola, tra Facebook, telenovelas, ed illustri impiegati rivoluzionari

El Corte Inglés è molto più di quanto l’italiano medio s’immagini. La catena di grandi magazzini spagnola risulta per volume d’affari prima in Europa tra i suoi competitor e quarta nel mondo (Fonte: Finanznachrichten.de). L’azienda nasce nel 1935 a Madrid, con l’acquisizione di una piccola attività dedita alla sartoria e confezione di abbigliamento per bambini.

L’asturiano Ramón Areces Rodriguez, di ritorno dall’Avana, mette a frutto l’esperienza maturata a Cuba come apprendista nei prestigiosi magazzini “El Encanto” (fondati a loro volta, nel 1888, da due fratelli asturiani emigrati a Cuba). Ramón, nuovo proprietario, mantiene il nome originale della piccola sartoria. Viaggia da Cuba agli Stati Uniti, fino al Canada, per lavorare, imparare l’inglese e studiare economia.

Tutta l’esperienza accumulata, assieme all’aiuto dello zio César Rodriguez, gli consente di trasformare il piccolo laboratorio di sartoria nel gruppo El Corte Inglés. Dai 7 dipendenti del primo negozio, si è passati agli oltre 91.000 impiegati fissi. Nel 2016 l’azienda registra un impatto economico di 25 miliardi di Euro, pari al 2,4 % del pil spagnolo generando, tra diretti e indiretti, 340 mila posti di lavoro. Il 2015 si chiude con un fatturato di 15,2 miliardi di Euro, in crescita del 4,3% (Fonte: pambianconews.com).

Dopo la Guerra Civil, nel luglio del 1940, si trasforma in Società a Responsabilità Limitata per diventare poi, nel 1952, Società per Azioni, e contemporaneamente il primo centro commerciale suddiviso in reparti. Con uno stile imprenditoriale innovativo, l’azienda comincia ad espandersi su tutto il territorio spagnolo. Importanti acquisizioni caratterizzano la politica negli anni ’90 del secolo scorso, e nel 2001 acquisisce cinque dei dodici ipermercati del gruppo Carrefour.

I tentativi di internazionalizzazione negli Stati Uniti non hanno buon esito, motivo per cui l’azienda torna a concentrarsi sul territorio nazionale, fatta eccezione per il Portogallo, dove è presente dal 1987. Dopo la morte di Ramón Areces, nel 1989, l’azienda continua a rimanere di proprietà e gestione della famiglia (salvo l’acquisizione del 10% da parte del Qatar, piccolo stato che sta diventando “baricentro finanziario dei grandi magazzini europei”). Il Business Group è suddiviso in diverse aree di attività, con partecipazione totalmente o a larga maggioranza de El Corte Inglés SA. Dati relativi al 2014 confermano che il gruppo possiede 88 grandi magazzini (2 in Portogallo), 43 ipermercati e 203 negozi Opencor e Supercor, oltre a 98 negozi della marca di moda Sfera e 108 di Óptica 2000; 29 negozi Bricor e un’estesa rete di 497 agenzie di viaggi “Viajes El Corte Inglés” in Spagna e altre 91 all’estero (tra cui Roma e Milano).

Alle Canarie è presente a Santa Cruz de Tenerife e a Las Palmas de Gran Canaria. Non solo numeri, ma anche curiosità per questa azienda che rappresenta forse come poche l’economia spagnola e la sua storia recente: El Corte Inglés fornisce parte delle uniformi ai Mossos d’Esquadra, la polizia catalana.

Il leader messicano dell’Esercito Zapatista de Liberación Nacional, subcomandante Marcos, rivela in un’intervista di aver lavorato presso El Corte Inglés, ma di essere stato poi licenziato perché vendeva la merce a prezzi inferiori rispetto a quelli di etichetta. Impiegati de El Corte Inglés hanno creato 6 anni fa un divertente gruppo Facebook , raccogliendo le migliori frasi, aneddoti e strafalcioni dei loro clienti: il gruppo “Frases épicas de clientes de El Corte Inglés” conta oltre 29.000 followers. 

Le vicissitudini di asturiani emigrati a Cuba e tornati in patria per aprire grandi magazzini a Madrid sono stati la traccia ispiratrice per la famosa telenovela “Velvet”, che ha riscosso ampio successo sia in Spagna che in Italia.

Francesca Passini

Sitografia: abc.es; cadenaser.com; ilsole24ore.com; verne.elpais.com; pambianconews.com

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