El cacerolazo: storia di una protesta, dal Cile a Tenerife

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Cacerolazo in Sud America, cacerolada in Spagna (cassolada in Catalogna): paese che vai, pentole che trovi. Il “cacerolazo” è una forma di protesta che consiste nell’uscire in strada con pentole, padelle, mestoli e qualsiasi utensile di cucina possa servire a fare rumore. Questi si utilizzano come fossero strumenti di percussione, adoperando spesso i coperchi delle pentole come i piatti di una batteria.

Fare rumore durante una manifestazione non rappresenta certo una novità, ma le forme di “partecipazione sonora” si servono solitamente di fischietti, trombette e megafoni. Nel caso di un cacerolazo, non è neanche necessario che i manifestanti scendano in strada. Spesso si affacciano direttamente dalle finestre delle loro case, determinando un effetto a catena e un’adesione di massa. Una protesta che si allontana dalle manifestazioni tradizionali ed entra direttamente nelle case.

Le prime forme di “cacerolazos” sembra abbiano avuto luogo in Algeria nel 1961, anche se da quando ne esiste testimonianza, questo tipo di protesta si è manifestata prevalentemente in Sud America, per arrivare poi lo scorso decennio anche in Spagna.  Il primo “cacerolazo” sudamericano lo ritroviamo in Cile, tra il 1971 e il 1973. Durante il governo di Salvador Allende una serie di fattori, come la precaria situazione sociale ed economica, le difficoltà nel gestire le risorse alimentari del paese e l’ostilità dell’oligarchia cilena allo stesso governo,  portarono la popolazione a manifestare con le pentole, ad indicare la difficoltà che la gente riscontrava nel riempirle di cibo.

Il cacerolazo continuò anche con Pinochet, anche se avveniva all’interno delle case per evitare la repressione che aveva luogo nelle strade. E proprio durante questa seconda fase questa forma di protesta si estese anche ad altri paesi sudamericani come Argentina, Uruguay e Venezuela, per raggiungere l’espressione più emblematica durante il default dell’Argentina nel 2001.

L’eco dei cacerolazos sudamericani è arrivato fino in Spagna, dove questa forma di protesta si conosce come “cacerolada”. Anche in questo caso, questo fenomeno non è legato necessariamente ad organizzazioni politiche, ma rappresenta piuttosto l’espressione spontanea di comuni cittadini. I momenti più rilevanti delle caceroladas in Spagna sono stati nel 2004, durante la campagna elettorale per le presidenziali, successivamente agli attentati terroristici di Madrid e contro il governo di José Maria Aznar.

Anche a Tenerife las caceroladas sono entrate in azione. Nel novembre del 2005 gli abitanti de La Laguna uscirono in strada a protestare: la recente tormenta tropicale “Delta” aveva provocato gravi danni al sistema elettrico dell’isola e i cittadini rimasero per diversi giorni senza luce. Cinque giorni in cui autorità e società competenti brancolarono letteralmente nel buio prima di ripristinare la fornitura elettrica in tutta l’isola. Giorni in cui pentole, coperchi e mestoli servirono ad “illuminare” la strada verso la soluzione del problema.

Francesca Passini

Sitografia: veintemundos.com; wikipedia.es

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