Il Convento de Santa Caterina da Siena a La Laguna

Era il 1611 quando Juan de Cabras,  sindaco dell’isola La Palma, e sua moglie Doña Maria de Salas, acquistarono i terreni che occupavano la casa de “los Adelantados” e li cedettero per la costruzione di un convento di monache di clausura a Tenerife.

Inaugurato il 23 aprile dello stesso anno nel convento entrarono quattro monache domenicane provenienti da Siviglia. Il monastero assunse l’attuale struttura nel XVII sec. epoca in cui possedeva tali ricchezze da essere considerato tra i primi dell’isola di Tenerife. Architettonicamente rappresenta lo stile conventuale dell’epoca.

Risalta la parte esterna del tetto di tegole, gli alti muri con persiane nelle celle di vera tradizione “mudéjar”(stile ispano-arabo considerato una variante spagnola dell’architettura europea, rielaborando e reinventando un nuovo stile di enorme importanza nella storia dell’arte spagnola). Stessa ispirazione nei balconi sporgenti con tradizionali finestre arabe, per vedere senza essere visti.

La chiesa, edificata nello stesso anno, é a una sola navata con pavimento in marmo, piú recente, e tetto di tegole. Di grande rilievo le due porte di accesso, in legno intagliato, incorniciate da archi in granito.

La chiesa custodisce un prezioso sarcofago dorato nel quale giacciono le spoglie intatte de “La Siervita”, la “Sierva de Dios”, Suor Maria de Jesús Léon y Delgado.

Il 15 febbraio 1731, trecento anni dopo la morte della monaca fu il Capitan de Navío D. Arnaro Rodríguez  Felipe (noto come Amaro Dardo) a chiedere di esumarne il corpo. I superiori dell’ordine di San Domenico  cla-laguna-tenerife-santa-caterina-sienaoncessero il permesso e le spoglie furono poste in un feretro di legno, cosa alquanto inusuale in quanto le religiose erano sepolte nella propria terra.

Da quel giorno le spoglie de “La Siervita” riposano nel sarcofago donato dal “Capitan”. Ogni anno il 15 febbraio si venerano  le spoglie  de “La Siervita” il cui corpo  si é conservato intatto durante tutti questi anni e della quale le autorità ecclesiastiche stanno trattando il processo di canonizzazione.  Dopo oltre trecento anni sono migliaia i fedeli che, da tutte le isole, si recano a visitare i resti mortali de “La Siervita” nell’anniversario della sua morte.

Paola Nicellila laguna Il Convento de Santa Caterina da Siena350