Bagnanti cornuti (e barbuti) a Puerto de la Cruz

Ricordate la molletta al naso che Amy di Piccole Donne (interpretata nel film da una vanitosissima e strepitosa Liz Taylor) si metteva perchè il suo naso crescesse piccolo ed all’insù?

Bene, sarebbe opportuno che, se pur con altre finalità, corriate a procurarvene una (consiglio vivamente quelle da nuoto sincronizzato, fanno decisamente meno male e sono quasi invisibili perchè color carne!) se decidete di aggirarvi a Tenerife, il giorno seguente alla notte di San Giovanni, il 24 giugno e a Puerto de La Cruz.

Soprattutto se avete l’olfatto molto sensibile (chissà potrebbe essere un modo insolito per scoprire una insaputa gravidanza!) il consiglio è di girare alla larga dal Muelle Pesquero ben consci che state però perdendo uno spettacolo davvero unico e che richiama gente da tutte le parti dell’isola e non solo: il lavaggio delle capre.

E’ facile vedere, infatti, frotte di turisti osservare, con un misto di stupore e gradimento, i pastori trascinare per le corna o per le orecchie le loro caprette verso l’acqua.

Si tratta di una delle tradizioni più interessanti e curiose. Ha luogo prima dell’alba nell’antico Muelle Pesquero dove, attraversando la Valle de la Orotava e discendendo dai barrancos, tutti i pastori della zona con il loro gregge giungono con l’intento di lavare i loro animali recalcitranti.

Centinaia e centinaia di capre attraversano la città, un fiume di ruminanti barbuti … Tra belati e lamenti, calcioni e qualche incornata, l’abluzione è assicurata e lo spettacolo è notevole. Ma notevole è anche l’odore, forte, deciso e selvatico, che permane per diversi giorni dopo il termine della kermesse.

E’ la memoria olfattiva di un avvenimento la cui origine risale addirittura agli antichi Guanches, sorta di catartica purificazione dell’animale simbolo dell’arcipelago che ci dona quel delizioso formaggio, sapientemente lavorato in tutte le varietà (affumicato, aromatizzato con peperone etc. etc.) e stagionature.

Siamo certo ben distanti dalla famosa “Grande Puzza” (in inglese Great Stink) che fu un evento verificatosi a Londra nell’estate del 1858, durante il quale il centro della capitale britannica fu colpito da un intenso odore di acque reflue non trattate di origine umana.

Il suo impatto fu di portata sociale e politica tale da rimanere un importante episodio nella storiografia della città. Addirittura, la Camera dei Comuni selezionò un comitato che fu incaricato di redigere una relazione sulla Puzza e di suggerire come risolvere definitivamente la questione.

La questione a Puerto si risolve in modo naturale con il passare dei giorni, ma alcune persone, soprattutto turisti, non sembrano darle tanto peso tant’è che non è raro vedere gente che si tuffa dal Muelle nuotando allegramente nell’acqua ancora fresca del ricordo dell’aspersione caprina del giorno prima.

Il bagno delle capre a Tenerife è una tradizione molto antica recuperata nel 1984, dopo una pausa di circa vent’anni. I Guanches consideravano l’arrivo del solstizio d’estate, il 24 giugno, come un momento di rinnovamento e di fertilità; lavando i loro animali in qualche modo li purificavano allontanando da loro qualunque aura negativa e augurandosi che fossero prolifici, perchè chiaramente l’economia gravitava prevalentemente attorno a questo animale, di cui si utilizzava tutto, dalle pelli per coprirsi e fare bisacce fino alla carne che tutt’ora costituisce la base di alcuni caratteristici piatti tinerfegni.

Carla Galanti

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