La Tenerife che non ti aspetti: il Museo del Pescador a Puerto de Santiago

La Tenerife che non ti aspetti: il Museo del Pescador a Puerto de Santiago: “Aquí no solo hay papas” è il motto della nuova – e unica! – rivista di arte e cultura pubblicata a Tenerife, Chinegua.

Ed è vero! L’isola che per la maggioranza dei visitatori non è altro che sole-mare-abbronzatura-divertimento in realtà offre tanto e tanto di più, anche se moltissimi, anche residenti, non lo sanno. Una delle sorprese che essa riserva si annida in po’ in incognito lungo la via principale di Puerto de Santiago, all’estremità Sud Ovest di Tenerife, nel municipio di Santiago del Teide e separata solo da un barranco da Los Gigantes, vero gioiello naturalistico. 

                                             santiago-teide-museo-pescador-tenerife (3)

È il Museo del Pescador, due piani incastonati tra le facciate di edifici residenziali vecchiotti ma caratteristici e affacciati sulla Playa Chica, l’antico porto dei pescatori oggi sovrastato da una strada in aggetto dalla quale si può godere uno spettacolo mozzafiato, che fa sì che il piccolo museo passi inosservato nonostante la sua straordinaria facciata, che colpisce nel momento in cui il passante distolga lo sguardo dal mare per fissarsi su quella superficie tanto strana e originale. Ed è proprio questa facciata che, da sola, merita un’escursione.

Omaggio alla tradizionale attività della zona fin dal tempo dei Guanches, il Museo Pescador è passato attraverso fasi alterne nel corso della sua storia. La più significativa risale agli inizi del Millennio, quando dall’amicizia fra il sindaco Pancracio Socas e l’artista francese Bernard Romain nacque l’idea di un rilancio attraverso la riqualificazione sia dell’esterno che degli interni. Fra il 2002 e il 2003 Romain, pittore, scultore e land artist, che soprattutto negli ultimi due decenni del Novecento si avvicina all’Arte Concettuale, lavora alla facciata del Museo Pescador trasformandola in uno straordinario omaggio, plastico e tridimensionale, al mare, al pescatore e alla tradizione.

Un’alta vetrata centrale a forma di trapezio allungato s’incunea tra due superfici un po’ sghembe, il cui rivestimento di piastrelle della parte inferiore si trasforma in intonaco dipinto, entrambi raffiguranti il mare, e infine, in alto, in un trompe-l’œil a finto rilievo che rappresenta un muro a sinistra e la fiancata di un peschereccio a destra.

Al muro è assicurata una vera chalana, la piccola barca d’appoggio ai pescherecci, dalla quale un pescatore passa una cassetta piena di pesce ad un uomo sul molo. A destra, la scultura di un altro pescatore sta in equilibrio sul bordo della fiancata di un peschereccio all’ancora. Dalla spuma ribollente che occupa la parte centrale di entrambe le superfici sbucano forme tridimensionali di grossi pesci, strane e irriverenti gargolle moderne dedicate ad una tradizione locale ormai quasi completamente scomparsa.

Bernard Romain, nato a Roanne nel 1944, a partire dal 2000 visse per una decina d’anni a Tenerife, proprio nel comune di Santiago del Teide, dove ha lasciato tracce profonde e davvero uniche del suo passaggio grazie al sodalizio con Socas e con il suo successore, il sindaco Juan Gorrín, con il quale inaugurò la Ruta de Arte nel centro di Santiago, otto dipinti che raffigurano le sette isole dell’Arcipelago più San Borondón che a tutt’oggi decorano come moderne sovraporte la facciata di un edificio dismesso sulla via principale della cittadina.

Nel Museo Pescador, che al piano superiore ospita una luminosissima sala d’arte per mostre temporanee, si possono inoltre ammirare diverse tele lasciate dal pittore, purtroppo non sufficientemente valorizzate e confuse fra dipinti di spesso scarsa qualità.

Al piano terreno si trova il Museo Pescador vero e proprio, dove fra antiche reti, barche e oggetti disparati appartenenti alla cultura del mare e della pesca si possono scoprire le tradizioni più antiche grazie a pannelli con immagini, mappe e testi realizzati in collaborazione con l’Università della Laguna. Dopo l’entusiasmo seguito alla sua riqualificazione il museo ha conosciuto alcuni anni di attività intensa, ai quali ha fatto seguito un rapido declino al quale l’attuale amministrazione sta faticosamente cercando di porre rimedio. Merita tuttavia una visita, adeguato complemento alla straordinaria bellezza e al fascino della natura di questo meraviglioso angolo di Tenerife.

(Laura Carlino – EvocArte s.c.)

MINOLTA DIGITAL CAMERA

 

santiago-teide-museo-pescador-tenerife

Foto del dipinto: “L’oración del pescador di Bernard Romain